I pendii della campagna materana e, in maniera peculiare, quelli di Ferrandina, sono cosparsi di uliveti secolari,
spettatori silenziosi del vivere umano.
La Majatica è una cultivar molto rinomata e feconda.
Anche il viaggiatore distratto, che da Potenza muove verso Taranto, s'imbatte dove il Basento si corica, dopo i paesi
di Tricarico e Salandra, al bivio per Ferrandina, nel frantoio Oroverde Lucano delle sorelle Tantulli che, con passione
e dedizione si dedicano alla lavorazione delle olive e dei prodotti che ne derivano.
Nell'interno è tutto un chiacchiericcio di letizia e di saluti, macchine che si affollano, uomini, donne dalle rosee gote
riscaldate dal sole invernale; è il tempo della raccolta dell'oro, delle olive, dell'oro verde, mentre le acque del silenzioso
Basento carpiscono e nascondono i segreti della natura, oasi di pace e di profonda religiosità.
E' quasi un bisogno dell'animo visitarlo e gustare il profumo dell'olio.
Il paese ha avuto origine dalle rovine dell'antico centro di Uggiano, distrutto da un terribile terremoto nel 1456.
Fu fondata nel 1490 da Federico d'Aragona, che diede all'abitato il nome del padre re Ferrante o Ferrantino e accolse tutti
gli scampati di Uggiano.
In epoca medievale diverse famiglie feudali si avvicendarono alla guida del paese, ultima delle quali fu quella dei Garcia di Toledo.
Il paese presenta interessanti emergenze architettoniche.
Famosa per le coltivazioni di olive e per l'ottimo olio che se ne ricava, Ferrandina è oggi fra i pochi paesi industriali
della Lucania, grazie anche al metano che si estrae nel suo territorio.